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Approfondimenti sulla mostra in corso Accidentes geo-gráficos e di Laura Quiñonez e sui progetti della galleria / more about Laura Quiñonez’s exhibition, Accidentes geo-gráficos, and about gallery projects.

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Galleria di immagini della mostra in corso Accidentes geo-gráficos


Un altro progetto di Laura Quiñonez riporta l’attenzione sulla sua terra d’origine e sulle sue radici, Contadas Distancias del 2009, una serie composta da 10 dittici.

Another project by Laura Quiñonez focuses on her homeland and her origin, Contadas Distancias (2009), a ten diptych series.


Nel 2016 nasce il progetto Accidentes geo-gráficos e viene esposto in parte per la prima volta da Laura Quiñonez alla Alianza Francesa Bogotá, in collaborazione con École Nationale Supérieure de la Photographie; sul sito di Infinity Lab si possono vedere alcune fotografie parte del work in progress (tutt’ora in corso) che ha portato alla mostra presente ora da A PICK GALLERY.

“Accidentes geo-gráficos” project was born in 2016 and was partially exhibited for the first time by Laura Quiñonez at the Alianza Francesa Bogotá, in collaboration with the École Nationale Supérieure de la Photographie; on Infiniti Lab you can see some photographs part of the work (still in progress) that led to the exhibition now presented by A PICK GALLERY.

Guarda le immagini / See the images: Infinity Lab


L’obiettivo di Laura Quiñonez nella serie Accidentes geo-gráficos è di mettere in relazione la comunità e il territorio, le capigliature e i paesaggi, parte della storia colombiana.
Ecco un esempio nell’immagine sotto: nell’opera di sinistra nella foto una sagoma rappresenta al tempo stesso un ritratto umano e un elemento naturale, nell’opera a destra nella fotografia il dialogo continua in una grotta, un paesaggio che è un rifugio e nel contempo ripropone le curvature di un profilo, in un gioco di luci e ombre, di chiaro e scuro, a voler sottolineare l’importanza di ciò che doveva rimanere il più possibile nascosto.

The point of “Accidentes geo-gráficos” series by Laura Quiñonez is to connect the community and the territory, the hair and the landscapes, as part of Colombian history.
There’s an example in the picture below: in the work on the left a silhouette represents at the same time a human portrait and a natural element, in the work on the right the dialogue continues in a cave, a landscape that is a refuge and at the same time proposes the curves of a profile, in light and shade effects, underlining the importance of what had to remain hidden as much as possible.


In un momento in cui viaggiare è impossibile per tutti, con The Immobile Traveler (progetto del 2014) Laura Quiñonez racconta la difficoltà di viaggiare negli anni ’80 dalla Colombia verso altri paesi e della complessità di ottenere un visto. Problematiche simili le ha dovute affrontare lei stessa nel 2009 per andare in Europa e ha dato forma alla sua esperienza attraverso una serie di immagini, segni lievi ma profondi, come quelli lasciati dalla linea tra luce e ombra, il visto e l’invisibile, l’esperienza e la mancanza di esperienza.

Now that everyone can’t travel, with The Immobile Traveler (2014 project) Laura Quiñonez talks about the difficulty of traveling from Colombia to other countries in the 1980s and the complexity of obtaining a visa. She had similar problems when in 2009 she moved to Europe and she produced a series of images to explain it, slight but profound signs, such as those left by the line between light and shadow, the seen and the invisible, the experience and lack of experience.


Il progetto Accidentes geo-gráficos comprende diversi materiali: fotografie, video, interviste, notebook e oggetti.
Su questa fotografia Laura Quiñonez interviene con pigmenti naturali che riprendono la colorazione del territorio.

Accidentes geo-gráficos project includes several materials: photographs, videos, interviews, notebooks and objects. Laura Quiñonez intervenes on this photograph with natural pigments that reflect the color of the natural elements.


Un viaggio immaginario attraverso il mondo, che evidenzia le difficoltà di spostamento per chi possiede un passaporto colombiano. Fuori campo sentiamo la voce di Laura, mentre una treccia prende forma sui capelli di una donna ed è come se anche queste vie prendessero forma.
Non lontano, il ricordo di una storia tramandata di generazione in generazione dalla comunità afro-colombiana.

An imaginary journey through the world, emphasizing the difficulties of movement for people with a Colombian passport. Offscreen we hear Laura’s voice, while a braid takes shape on a woman’s hair, as the streets were also taking shape.
Not far away, the memory of a story handed down from generation to generation by the Afro-Colombian community.

La trenza y la ciudad from Laura Quinonez on Vimeo.


Laura Quiñonez parla dei cimarrones e questo articolo de Il Manifesto spiega perfettamente chi sono.
Anche in questo articolo si parla delle loro pettinature: ” molto attento a come sistema i capelli e naturalmente non si tratta solo di un vezzo: a San Basilio sono stati catalogati più di 60 tipi di pettinature tradizionali che ricreano paesaggi circostanti o attrezzi da portare in caso di fuga, stato del terreno ed eventi significativi (la testimonianza di questa «attenzione» è certificata anche da molti murales che da queste parti sostituiscono i neon pubblicitari)”.

Laura Quiñonez talk about cimarrones and this article of the italian newspaper Il Manifesto explains who they are.
Also here there’s something about their hairstyle: “very careful about how he arranges his hair and of course it is not just a habit: in San Basilio have been cataloged more than 60 types of traditional hairstyles that recreate surrounding landscapes or tools to be brought in case of escape, state of the ground and significant events ( the testimony of this “attention” is also certified by many murals that replace advertising neon lights in these parts)”
.

https://ilmanifesto.it/stile-cimarrones-dalle-rivolte-ai-ritmi-esplosivi-della-selva/


Laura scrive dei quaderni per ogni suo progetto, dove annota idee, pensieri, raccoglie oggetti e suggestioni che riporta poi sulle sue fotografie.
Recentemente ha pubblicato alcune pagine del quaderno di Accidentes geo-gráficos sull’uscita n. 9 della rivista Papier Machine, dedicata alla parola “plateau”.
Seguendo il format sperimentale del magazine e il loro scopo di offrire visioni non convenzionali ai vari temi, l’artista ha deciso di parlare attraverso le immagini.

Laura writes notebooks for each projects, where she notes ideas, thoughts, collects objects and suggestions which she reports after on her photographs.
She recently collaborated with Papier Machine magazine, publishing some pages of the Accidentes geo-gráficos notebook on issue no. 9, dedicated to the word “plateau”.
Following the experimental format of the magazine and their purpose of offering unconventional visions to the various themes, the artist decided to speak through the images.


Intervista di Laura Quiñonez sul progetto Accidentes geo-gráficos realizzata in occasione di una residenza presso la Fondazione Culturale Divulgar, nell’aprile 2018 a Barranquilla, Colombia.

Interview by Laura Quiñonez about Accidentes geo-gráficos project, during the residence at Divulgar Fundacion Cultural in April 2018, Barranquilla, Colombia.


Ogni anno a Cali si tiene un concorso di pettinature afro-colombiane.
L’arte di adornare i capelli è arrivata in Colombia con gli schiavi africani nel 1500, durante la dominazione spagnola: dopo le dure giornate di lavoro nei campi, le donne africane usavano sistemare i capelli alle figlie sedute sui patii delle loro abitazioni.
Le acconciature non avevano uno scopo semplicemente decorativo, servivano anche per portare messaggi segreti, per nascondervi oro o cibo da spendere e mangiare dopo la fuga dalle piantagioni.
Con il festival “Tejiendo Esperanzas” si celebra non solo la cultura latina, ma anche la fine della schiavitù in Colombia, abolita il 21 maggio 1851.

An Afro-Colombian haird competition is held every year in Cali.
The art of adorning the hair arrived in Colombia with African slaves in the 1500s, during the Spanish domination: after hard days of work in the fields, African women used to arrange the hair of their daughters sitting on the patios of their homes.
Hairstyles did not have a merely decorative purpose, they also served to carry secret messages, to hide gold or food to spend and eat after escaping from the plantations.
With the “Tejiendo Esperanzas” festival is celebrated the Latin culture but also the end of slavery in Colombia, abolished on May 21, 1851.


Focus on african arts and critical thought
Accidentes geo-gráficos on Something We Africans Got n. 2, November 2017

Territorio, catalogue, ENSP, Alliance Française de Bogota, 2017

Accidentes geo-gráficos on MONDES ET CARTES Les chantiers de la création
Presses universitaires d’Aix-Marseille Université, 2018

Link all’articolo su Artribune.com